Sindrome mielodisplastica primaria avanzata: miglior outcome dopo trapianto di cellule staminali da sangue periferico
Il trapianto di cellule staminali per la sindrome mielodisplastica è caratterizzato da alta mortalità, specialmente nei pazienti più anziani e tra coloro per i quali la malattia è in fase più avanzata.
Ricercatori del Stem Cell Allotraplantation Section del National Heart, Lung and Blood Institute ( NHLBI ) a Bethesda hanno valutato l’outcome ( esito ) del trapianto.
Un totale di 43 pazienti, di età compresa tra 12 e 73 anni ( media, 49 anni ), ha ricevuto un trapianto di cellule staminali da sangue periferico da donatore familiare HLA-identico.
Ventitré pazienti di età uguale o superiore a 55 anni, senza grave comorbidità, sono stati sottoposti a condizionamento mieloablativo mediante irradiazione corporea totale, seguita da trapianto di cellule staminali da sangue periferico T-depleto e successiva aggiunta di linfociti del donatore.
I pazienti più anziani o quelli con comorbidità ( n = 20 ) hanno ricevuto un condizionamento di ridotta intensità ed un trapianto di cellule staminali da sangue periferico senza manipolazione.
L’86% ( n = 37 ) dei pazienti presentava una malattia in fase avanzata ( 9 con anemia refrattaria con eccesso di blasti, 6 con anemia refrattaria con eccesso di blasti in trasformazione, 13 con leucemia mieloide acuta, 9 con sindromi mielodisplastiche associate al trattamento ), mentre 6 pazienti presentavano sindromi mielodisplastiche a basso rischio ( anemia refrattaria o anemia refrattaria con sideroblasti ad anello ).
Il periodo di follow-up è stato di 18 mesi.
Per i pazienti con sindromi mielodisplastiche primarie, l’incidenza di sopravvivenza a 3 anni, di sopravvivenza libera da malattia, di recidiva e di mortalità associata al trapianto è stata rispettivamente: 64%, 59%, 26% e 23%.
I migliori risultati sono stati osservati nei 19 pazienti di età inferiore ai 50 anni sottoposti a trapianto mieloablativo di cellule staminali da sangue periferico, con le seguenti percentuali: 81%, 72%, 22% e 7%.
Lo studio ha dimostrato che gli outcome dei pazienti con sindromi mielodisplatiche primarie sottoposti a trapianto di cellule staminali da sangue periferico sono migliori rispetto agli outcome dopo trapianto di midollo osseo.
La sopravvivenza a 3 anni rimane molto bassa ( 11% ) nei pazienti con sindromi mielodisplastiche associate alla terapia, a causa dell’alta incidenza di recidive ( 89% ). ( Xagena2005 )
Solomon SR et al, Biol Blood Marrow Transplant 2005; 11: 619-626
Emo2005
Indietro
Altri articoli
I marcatori di malattia residua misurabili specifici per il paziente predicono l’esito nei pazienti con sindrome mielodisplastica e malattie correlate dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche
La recidiva clinica rappresenta la principale minaccia per i pazienti con sindrome mielodisplastica ( MDS ) sottoposti a trapianto di...
Olutasidenib da solo o con Azacitidina nella leucemia mieloide acuta con mutazione IDH1 e nella sindrome mielodisplastica
Olutasidenib ( FT-2102; Rezlidhia ) è un inibitore potente, selettivo, orale, in piccole molecole, dell'isocitrato deidrogenasi 1 mutante ( IDH1...
CPX-351 nella sindrome mielodisplastica ad alto rischio e nella leucemia mielomonocitica cronica
CPX-351, una forma incapsulata di Citarabina e Daunorubicina, ha mostrato una maggiore efficacia rispetto alla classica somministrazione del trattamento 3+7...
Il trapianto allogenico di cellule ematopoietiche migliora l’esito della sindrome mielodisplastica nei sottogruppi genetici ad alto rischio: analisi genetica del Blood and Marrow Transplant Clinical Trials Network 1102 Study
Il trapianto allogenico di cellule ematopoietiche ( HCT ) nei pazienti con sindrome mielodisplastica ( MDS ) migliora la sopravvivenza...
Terapia mirata con l'inibitore mutante di IDH2 Enasidenib per la sindrome mielodisplastica con mutazione di IDH2 ad alto rischio
Il gene dell'enzima isocitrato deidrogenasi 2 ( IDH2 ) è mutato in circa il 5% dei pazienti con sindrome mielodisplastica...
Condizionamento con G-CSF Decitabina e Busulfan - Ciclofosfamide versus condizionamento con Busulfan - Ciclofosfamide sulla recidiva nei pazienti con sindrome mielodisplastica o leucemia mieloide acuta secondaria, sottoposti a trapianto HSCT
La recidiva rimane elevata nei pazienti con sindrome mielodisplastica - anemia refrattaria con eccesso di blasti ( RAEB ) o...
Atezolizumab da solo o in combinazione non ha dimostrato un profilo rischio-beneficio favorevole nella sindrome mielodisplastica
Sono stati presentati i risultati primari dello studio di fase 1b GO29754 che ha valutato la sicurezza e la tollerabilità...
Caratterizzazione molecolare della leucemia mieloide acuta e della sindrome mielodisplastica ad alto rischio con mutazione del gene TP53
La sostanziale eterogeneità all'interno della leucemia mieloide acuta ( AML ) e della sindrome mielodisplastica con eccesso di blasti (...
Atezolizumab da solo o in combinazione non ha dimostrato un profilo rischio-beneficio favorevole nella sindrome mielodisplastica
Sono stati presentati i risultati primari dello studio di fase 1b GO29754 che ha valutato la sicurezza e la tollerabilità...
Venetoclax più chemioterapia intensiva con Cladribina, Idarubicina e Citarabina in pazienti con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi o sindrome mielodisplastica ad alto rischio
L'aggiunta dell'inibitore BCL2 Venetoclax ( Venclyxto ) a una terapia a minore intensità ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza globale...